Nazionale italiana sacerdoti, al via l’Europeo

Non sarà sugli spalti, ma sicuramente non si perderà nemmeno una partita degli Europei. Lui, il tifoso più prestigioso, è San Luigi Scrosoppi, patrono dei calciatori, e la squadra che seguirà con particolare attenzione è la Nazionale di calcio dei sacerdoti italiani che, a Brescia, dal 5 all’8 febbraio, si disputerà l’ambito titolo di campione d’Europa. Saranno le sfide Italia – Portogallo e Bielorussia – Polonia a dare ufficialmente il via alla XII edizione del Campionato Europeo di Futsal per sacerdoti. «Non sarà sicuramente un Europeo facile – commenta don Davide Ferretti, difensore e capitano della squadra – il Portogallo è la squadra che ha vinto le ultime tre edizioni del campionato europeo, sono molto bravi e lo scorso anno abbiamo perso 4-2 contro loro. Ma ci proveremo ugualmente». La storia di questa Nazionale inizia circa dieci anni fa, con i primi incontri tra alcuni sacerdoti accomunati dalla grande passione per il calcio e con l’idea in testa di formare una squadra vera e propria. Il passo decisivo avviene però nel dicembre 2016 quando viene costituita l’associazione Sacerdoti Italia Calcio, affiliata al CSI – Centro Sportivo Italiano: «Alla base ci sono essenzialmente due grandi motivazioni – spiega don Ferretti – la prima è sicuramente il piacere di giocare a calcio assieme. La seconda è la fraternità sacerdotale, cioè il poter ritrovarci come preti e stare assieme. E non solo sacerdoti della stessa diocesi, ma da tutta Italia: attualmente siamo circa 30 giocatori provenienti da quasi tutta Italia. Ovviamente non sempre è possibile incontrarci tutti viste le distante e gli impegni che tutti noi abbiamo, ma va bene così: chi ce la fa viene e si gioca».

Un girone difficile per l’Italia

Sono 225 i preti calciatori delle 16 nazionali che parteciperanno a questa dodicesima edizione degli europei, una manifestazione nata grazie all’iniziativa di alcuni sacerdoti croati e bosniaci mossi dalla voglia di giocare a calcio e trovarsi con i colleghi. Un’idea che ha lentamente conquistato altre nazioni e si è allargata fino a diventare un appuntamento fisso per un numero sempre maggiore di squadre: «È la seconda volta che partecipano 16 squadre – dice il capitano – e la speranza è che possa allargarsi ancora». L’ultima edizione, quella del 2017, si è tenuta in Croazia e ha visto primeggiare la compagine portoghese, una squadra di alto livello che rappresenta forse il maggior pericolo per l’Italia: «Siamo inseriti nel girone A assieme a Portogallo, Ungheria e Kazakistan – dice don Ferretti – sicuramente il Portogallo è una delle favorite alla vittoria finale, assieme a Polonia, Croazia e Bosnia. Ma anche l’Ungheria è un avversario difficile: in porta hanno un vescovo molto bravo e nell’ultima sfida ci hanno superato per 1-0. Il Kazakistan invece non c’era nelle scorse edizioni».

Il piacere di giocare e la gioia dell’amicizia

Per celebrare l’Europeo, Poste Italiane emetterà un annullo filatelico con un folder composto da due cartoline commemorative e collezionabili.

«Puntiamo al podio o quantomeno al quarto posto» ha dichiarato don Jordan Coraglia, presidente di questa squadra simbolo di un calcio completamente diverso da quello che arriva in televisione e sui giornali. Un calcio pulito fatto di incontri che sono momenti di amicizia e confronto tra sacerdoti di diverse nazioni uniti dallo stesso spirito e dalla stessa voglia di fraternità: «Il nostro scopo è proprio quello – conclude don Ferretti – certo, quando entri in campo lo fai per vincere, nessuno lo fa per perdere, ma lo scopo vero, in fondo, è proprio quello di trovarsi, stare assieme, giocare per il puro piacere di farlo e stringere nuove amicizie con gli altri sacerdoti. Questa nazionale è proprio questo: un modo per unire la passione per il calcio alla voglia di essere amici e fraterni, tra noi italiani e non solo». Un obiettivo semplice, ma estremamente importante che si spera possa contagiare, un giorno, anche il calcio dei big. Nel frattempo non resta che augurare un buon europeo alla Nazionale italiana dei sacerdoti. Sempre sotto lo sguardo benevolo di San Luigi Scrosoppi.